G8 N’Kob – Arba Tighedouine

Ci si sveglia da signori, con comodo come al solito, senza la frenesia tipica di noi occidentali. Tanto oggi dovremo fare solo un lungo trasferimento in macchina fino al passo Tichka per poi percorrere in bici una lunghissima discesa verso Marrakech. Conoscendo ormai Nofix ci poteva però venire il dubbio che il concetto di sola discesa potesse essere largamente interpretabile. Comunque siamo ancora sereni, crediamo nella nostra guida e con tutta calma ci si prepara. Anche il tempo di scattare qualche foto dal tetto del Hotel, non ci facciamo mancare niente.

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Caricate le macchine partiamo, purtroppo si avvicina inesorabilmente la fine di questo stupendo viaggio. Attraversiamo la lunghissima valle del draa, distese di palme giganti ricoprono a chiazze il lungo fiume come tanti tappeti lasciati ad asciugare al sole.

Arriviamo finalmente al passo, intanto il paesaggio è cambiato per l’ennesima volta. I prati verdi, le imponenti montagne innevate e i torrenti ricchi d’acqua ci confondono, potremmo essere tranquillamente a casa nostra. Salutiamo Hassan e imbocchiamo un sentierino che costeggia la gola. La traccia molto stretta con fondo sdrucciolevole e alla nostra destra il burrone non ci tranquillizzano molto. Purtroppo la ciclabilità non è il massimo, siamo infatti costretti a lunghi tratti a piedi. Il paesaggio è comunque talmente bello da non farci pesare troppo la cosa. Sopra di noi svetta l’imponente massiccio del Toubkal, la montagna più alta del Marocco. Raggiungiamo brevemente un altopiano in piena fioritura. Senza il rischio di precipitare giù dal dirupo possiamo anche goderci a pieno la bellezza del posto. Incrociamo improvvisamente un campo da calcio gremito di bambini e ragazzi intenti a giocare. A bordo campo cavalli e pecore sono intenti a brucare l’erba verde. Nofix appena si accorge della partita scende dalla bici e chiede di partecipare. Seguiamo Fabio in campo, non si capisce bene chi gioca con chi, regna il caos in campo. Non passano neanche 5 minuti dal nostro ingresso che succede l’imprevisto che può costarci veramente caro. Nofix preso dallo spirito agonistico, sente evidentemente tensione del match di un improbabile Italia Marocco, si lancia con grinta in direzione del possessore di palla. Peccato solo che una pozza d’acqua sia esattamente tra lui e l’avversario. Nofix si sbilancia su un piede, perde il contatto con il terreno a causa dell’erba scivolosa e vola pesantemente di schiena in una tragicomica brutta copia di una semirovesciata.

Tra le risate generali raggiungiamo il nostro capo cannoniere, il sorriso però scompare velocemente dai nostri volti: Nofix sta rantolando senza ossigeno. Non possiamo fare altro che cercare di tranquillizzarlo e tenerlo più fermo possibile. Per fortuna lentamente recupera una respirazione normale, ma la botta è stata devastante. Riusciamo comunque a farlo alzare. Ripresi dalla paura, lo sfottiamo un po’ per le sue capacità calcistiche stemperando così la tensione. Ci allontaniamo dal campo, le risate del ragazzini ci accompagnano nella nostra ritirata, ho paura che saremo ricordati per parecchio tempo… Marocco 1 Italia 0! Nofix per fortuna riesce a rimettersi in sella e raggiunto un paesino decidiamo di dividerci. Obbi e Nofix raggiungono la strada principale per poi raggiungere Hassan ed evitare così altri scossosi alla povera schiena di Fabio. Il resto del gruppo invece continuerà come programmato seguendo la traccia originale. La discesa promessa non sembra poi così tanto discesa. Fatichiamo non poco lungo continui sali scendi e tratti a spinta. Il caldo, la preoccupazione e la tensione per l’accaduto ci rendono ancor più dura la “discesa”. Dopo un tempo che sembra infinito arriviamo finalmente alla strada asfaltata. Ci accordiamo con gli altri per incontrarci lungo la valle al primo paese che raggiungeremo. Il gruppo si riunisce così al paese di Arba Tighedouine. Nofix non è certo in forma smagliante, ma almeno sul momento non sembra così grave la sua condizione. Purtroppo ritornato in Italia scoprirà di avere una frattura ad una vertebra che lo costringerà ad un lungo periodo di riposo, ma sono sicuro recupererà alla velocità della luce.

Festeggiamo la fine del nostro tour marocchino brindando a coca cola, in mancanza di birra dobbiamo proprio accontentarci. Siamo soddisfatti e felici dell’avventura vissuta. Nonostante le difficoltà, l’affiatamento del gruppo è stato sempre perfetto e poi alla fine ogni contrattempo ci ha regalato sempre nuove opportunità. Purtroppo però il rientro alla civiltà è ormai imminente, ci sentiamo tanto euforici quanto inquieti per dover lasciare il mondo berbero, un mondo che sentiamo molto vicino. Non è ancora il momento per essere nostalgici, avremo tutto il tempo la prossima settimana al lavoro, godiamoci ancora un po’ di Marocco. Domani ci aspetta Marrakech, saremo pronti all’impatto? Non credo!

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