Noi allievi e gli istruttori non ci lasciamo comunque abbattere dalle sfighe meteorologiche e ci ritroviamo puntuali a Febbio, il sabato mattina, per le prime lezioni sul campo.
Il cielo non promette nulla di buono, ma almeno non piove, meglio non lamentarsi. Passiamo la mattina facendo prove arva, di scavo e una stratigrafia del manto nevoso.
Intanto la neve comincia a cadere copiosa e decisamente pesante visto le temperature elevate.
Dopo una breve discesa sulle piste ci rifugiamo in rifugio per mangiare e continuare le lezioni in classe. Al termine come sempre sfoghiamo ogni nostra abilità nel mangiare, ma soprattutto nel bere.
Anche domenica la neve ci aspetta come un amico un pò troppo invadente. Oggi ci aspetta la prova di orienteering, veniamo quindi separati in tre gruppi che in completa autonomia dovranno arrivare in un punto stabilito seguendo tre diversi percorsi.
Tutti e tre i gruppi arrivano a destinazione, la capanna di Vallestrina, senza intoppi con gran soddisfazione dei istruttori. La neve intanto ha accumulato una ventina di centimetri che, considerando il rialzo termico e l’attività eolica, ha reso pericolosi tutti i pendii a nord con più di 30/35 gradi. Rinunciamo quindi al programma originale che ci avrebbe portato sul Piella e ripieghiamo con un percorso più sicuro sul monte Mongiardonda.
La discesa dal canale della Piella ci chiude leggermente il cervello, i gruppi si miscelano in base alle diverse velocità e capacità degli sciatori. Tra voli, salti e cappottamenti vari arriviamo tutti sani e salvi anche se qualcuno con qualche acciacco dovuto alle cadute. Al termine della discesa completiamo la didattica con un paio di prove di autosoccorso dove emergono tutte le nostre lacune.
Un ringraziamento ai nostri istruttori che con pazienza e dedizione portano avanti questi corsi di grande utilità per affrontare la montagna con consapevolezza e rispetto.