Dopo tanto appennino la voglia di vedere nuovi panorami comincia a farsi sentire, ma quale meta scegliere? Per fortuna la proposta del mio socio Kevin di andare nelle montagne Bergamasche mi toglie l’imbarazzo della scelta. Corna Blacca è la montagna che dovremo circumnavigare, un semplice giretto studiato dai mortali BDB, ovvero Bikers di Brescia.
Siamo presenti all’appello, io, Kevin, Gianlu71, Emy, il Davo, il Mazzi, Enry e Gerry. Un gruppo temibile di ragazze, Miri, Samanta, Luana e Fede, invece decide per un giro trekking non fidandosi assolutamente della nostro itinerario.
Si parte dal paesino di Forno d’Ono a pochi chilometri dal lago di Idro; la salita non è mai troppo estrema e inizialmente su asfalto poi su sterrato ci porta a Pian del Bene, un altopiano che si adagia ai piedi del cima Blacca.
Da quando siamo partiti abbiamo già conquistato più di mille metri di dislivello senza neanche un pezzo a piedi. Mi sta venendo qualche dubbio sul fatto che questo sia veramente un giro alla BDB. Di solito la ciclabilità delle loro avventure è definibile ” in tracce”.
Ecco infatti che appena usciti dal bosco ci aspetta un tratto a spinta fino al crinale, ora si che lo riconosco lo stile BDB!
D’ora in poi la difficoltà sarà sempre un crescendo fino a raggiungere l’apice ovviamente nell’ultima discesa.
L’infinito singletrack si snoda con continui saliscendi lungo il fianco del Blacca. Il panorama è spettacolare anche se le nubi sulle nostre teste minacciano secchiate d’acqua impensierendoci un pochino.
Per fortuna a parte una sfuriata di pochi minuti passiamo indenni la perturbazione e dopo poco, a ridosso del passo delle Portole, ritroviamo il sole ad attenderci.
Ormai siamo giunti nel punto più alto del giro e possiamo riprendere un pò fiato ammirando il panorama che ci circonda.
Giusto il tempo per uno spuntino, con una voglia di birra che non si può neanche immaginare e ci lanciamo in discesa. Partiamo subito con passaggi tecnici e curve strette al limite dell’annodamento.
Neanche il tempo di goderci un pò di dislivello negativo che cominciano un’infinità di strappi in salita a limite del cappottamento. Riusciamo comunque a sopravvivere ai continui cambi di ritmo e, tra una madonna e l’altra, arriviamo finalmente al rifugio “Amici Mie” e soprattutto alla nostra agognata birra.
Ormai sbronzi a puntino non ci resta che percorrere la forestale che ci riconduce a Forno… soddisfatti come pochi di aver trascorso in allegria una bellissima giornata di sana mtb!
https://static.googleusercontent.com/external_content/picasaweb.googleusercontent.com/slideshow.swf