Eccoci di nuovo con un’altra stratosferica uscita nello sconosciuto quanto meraviglioso appennino centrale.
Appena ho iniziato a scrivere il resoconto di questa nuova avventura mi sono chiesto:
Ma come ho fatto a ritrovarmi sui Sibillini con un gruppone di diciassette bikers con cui non ho mai girato? una miscela improbabile di ciclisti provenienti dalle più disparate regioni d’Italia?
Riflettendoci, la reazione a catena di eventi e incontri apparentemente casuali che mi ha portato dalla Toscana all’attuale giro dei Sibillini è stata innescata dall’incontro con il toscanaccio Tombe.
Inizia tutto dalla traversata Bologna – Firenze fatta con l’inossidabile Kevin. Siamo ormai alle porte di Firenze, dalla nostra posizione elevata vediamo la cupola del Duomo. Riceviamo una chiamata del Tombe che vuole sapere dove siamo così ci può raggiungere in moto per bersi una birretta in compagnia. Al tavolo con davanti la meravigliosa birra Grand Cru, Tombe ci invita al famoso giro Shanghai Express a Prato. Al giro toscano conosco lo psicopatico Tottero con cui ci accordiamo per il Gran Sasso. Inesorabile la reazione a catena procede. Al rifugio Duca degli Abruzzi, circondati dall’imponente gruppo del Gran Sasso, faccio la conoscenza di Stex, un altro biker fuso, a cui mi attacco per una due giorni ai Sibillini.
Quasi scontata la considerazione che traggo: non credo di sbagliare nel dire che la mtb sia un perfetto mezzo di aggregazione. In pochissimo tempo si riesce a instaurare rapporti di amicizia, senza il minimo sforzo e in maniera naturale. Le barriere tra le persone si fanno sottili, mentre la voglia di divertirsi e stare bene assieme prende il sopravvento.
Ma ritorniamo all’argomento di questo post: i Sibillini, i monti dalle mille facce.
Caratterizzati da un ambiente mutevole, i Sibillini non si possono descrivere rinchiudendoli in una semplice categoria. Ad ogni passo e valico che si affronta il paesaggio cambia completamente lasciando spiazzati e stupiti gli osservatori. Si passa da paesaggi tipicamente alpini caratterizzati da montagne rocciose quasi dolomitiche a crinali completamente ciclabili e arrotondati tipici dei nostri Appennini. Il luogo che però si distingue da tutti i posti che ho visto in mtb è l’incredibile piana di Castelluccio. Un altopiano a circa 1500 metri sul livello del mare completamente ricoperto da distese di fiori e circondato da colline verdissime. Un posto magico, lontano anni luce, ma allo stesso tempo vicino geograficamente ai monti che lo dominano dall’alto.
Complice poi la compagnia e l’organizzazione perfetta del grande Stex, questa trasferta in terra umbra si è rivelata un’esperienza indimenticabile. I panorami visti, immersi in perfetta solitudine nella natura, ci hanno emozionato e stupito. Per non parlare della simpatica del gestore del rifugio “monti Sibillini” e l’accoglienza dello strampalato Agriturismo “il Tiglio” ci hanno reso ancor più divertenti e spensierate le nostre soste.
Questa volta non mi dilungherò troppo sul resoconto preferendo lasciare spazio alle foto. Certamente molto meglio delle mie parole potranno dare un’idea dell’incantevole mondo dei Sibillini.
Si parte immersi nelle nebbie delle Valli di Comacchio:
La salita si fa dura:
Stex sul Monte Vettoretto ai piedi del Vettore:
La nebbia ci accompagna nella prima parte di discesa:
Il sentiero che porta al lago di Pilato si fa tosto:
Miracolosamente le nebbie ci concedono la vista del Lago di Pilato:
Finalmente ci lasciamo le nebbie maledette alle spalle:
Si torna a salire:
L’insuperabile Agriturismo il Tiglio:
Finalmente una giornata di sole:
La stupenda piana di Castelluccio:
W noi!!!!!!!!
Vi stimo, se avessi conosciuto prima la mtb… ci farei un pensierino! (Va beh, se fossi più allenato soprattutto!)
grande Anny come sempre…. sono contento che tu abbia fatto le foto al Passo Cattivo… io li non vedevo piu' in la di 50 metri!!!!!
mittico anny!!
oh quand'è che torna la neve?!?! non vedo l'ora!!
freerideeeeeeeeee