Il lungo ponte del due Giugno ci aspetta e ovviamente le previsioni danno acqua in continuazione in tutta Italia? Ma è possibile che quest’anno sia così sfigato? Non importa… non mi fermerà certo! Improvvisamente mi viene in mente la trasferta Sarda e la paura si fa strada nella mia mente. La scaccio via senza problemi.
Ho in gioco l’imperdibile trasferta sul Gran Sasso concordata con il Tottero. Non posso perderlaaaaa! e poi so chi chiamare nei casi di emergenza: il grande Kevin!
Kevin viene nuovamente travolto dalle mie iniziative mortali. Partiamo dopo il lavoro, destinazione Ciociaria. Come base d’appoggio penso di spostarmi a casa dei miei nonni, così ne approfitto per portare il povero Kevin sui Simbruini. In teoria dovevamo incontrarci il giorno dopo con il gruppo del Tottero; però trovarsi alle 7 là era troppo estremo anche per dei psicotici come noi. Meglio ripiegare sui più vicini monti Simbruini. Tra l’altro la zona l’ho testata in mtb l’estate scorsa con gran soddisfazione. Vedi Trasferta in Ciociaria.
Il giro che ho in mente è una variante di quello fatto in estate con una piccola aggiunta di dislivello e con la scalata al Monte Autore. La partenza è dal paese di Subiaco. Il cielo è ancora sereno, ma ho la strana sensazione che non saremo così fortunati. La prima parte del percorso ci porta in quota su strada asfaltata. Le pendenze non sono mai proibitive e in poco tempo riusciamo a raggiungere Monte Livata. Da qui in poi ci lasciamo la civiltà alle spalle e ci addentriamo nel parco dei Simbruini. Come previsto comincia a piovere. Da programma! Tra prati adibiti a pascolo e bellissime faggete arriviamo alla base del Monte Autore.
La pioggia si fa più insistente e Kevin comincia a diventare irrequieto.
Messe le protezioni ci lanciamo nella lunga e viscidissima discesa che ci condurrà al suggestivo pianoro chiamato Campo Secco.
Attraversiamo il meraviglioso altopiano dei Simbruini. Il posto è unico, i prati con l’erba perfettamente curata dal pascolo dei cavalli selvatici si alternano a boschi di faggi secolari. Ogni volta che vengo mi emoziono nel vedere questo paesaggio completamente fuori dall’ordinario.
Quasi al termine della discesa ricevo una telefonata dal Tottero. Mi dice che lì in Abruzzo c’è sole e dobbiamo assolutamente raggiungerli. Nessun problema, accettiamo senza battere ciglio! Solo il tempo di lavarci, sistemare le bici e soprattutto mangiare un chilo di pasta fatta in casa da mia nonna… e siamo già in auto, destinazione Locanda del Cervo a Paladini. Moriremoooooo tutti!!!