Sono due anni che cerco di fare questo famoso giro nelle meravigliose colline vicino a Prato, quando finalmente mi si presenta l’occasione propizia . Il Tomb, incontrato a Firenze al termine dalla Bologna – Firenze, mi avverte che nell’immediato una delegazione di Toscanacci farà proprio il famoso Shanghai Express. Perfetto penso, ci sarà sicuramente da divertirsi, i ragazzi toscani sono sempre uno spasso!
Purtroppo Kevin all’ultimo deve rinunciare e quindi sono costretto a spararmi solo soletto tutto il viaggio fino a Prato. Al ritrovo siamo in una bella banda di scalmanati, una quindicina, tutti pronti all’avventura.
In teoria il trasferimento iniziale fino a Vernio viene fatto in treno. Il fatto di essere pieno di cinesi pendolari che vanno a lavorare a Bologna spiega chiaramente il richiamo alla Cina.
Noi invece, grazie ad un furgone, riusciamo a caricare tutte le bici e soprattutto a schivarci quasi 800 metri di dislivello in salita.
Questa sì che è organizzazione!!! Una volta pronti ci incamminiamo su sterrata in salita per poi lasciarla dopo poco al Poggio delle Vecchiette.
Da qui ci aspettano km su km di spettacolari singletrack immersi nei boschi. Una libidine, peccato solo per non avere un reggi-sella telescopico per poter affrontare al meglio i continui sali-scendi del percorso. I sentieri sono tirati a lucido, impegnativi sia in salita che in molti tratti in discesa, con passaggi su roccia impegnativi.
Ogni tanto raggiungiamo dei punti panoramici dove possiamo ammirare lo stupendo panorama che gli appennini ci offrono. Tomb mi fa notare che i monti più alti a due passi da noi sono il Corno alle Scale e il Cimone. Non li avevo mai visti da questa prospettiva.
Il sentiero sembra interminabile, anche se il dislivello affrontato non è eccessivo grazie anche alla risalita meccanizzata.
Arriviamo addirittura in anticipo sulla tabella di marcia al Rifugio Pacini dove ci aspetterà una mangiata in vero stile toscano.
Ripartiamo con la panza bella piena, d’ora in poi non dovremmo incontrare lunghe salite per fortuna. Partiamo subito con una discesa da paura: il sentiero 17 che porta a Monachino è un sentiero scorrevole, un susseguirsi di curve spondate da fare a cannone. Un sentiero così bello deve assolutamente avere un nome, pensiamo tutti.
Come sempre però la discesa è troppo corta. Sbuchiamo nei pressi di un mulino sulla strada che porta ad Acquerino. Affrontiamo un’ultima salita su asfalto fino all’imbocco dello straordinario sentiero delle “Cannicciaie”. Questa discesa, preparata dai ragazzi del posto, è un sogno per ogni freerider. Una pista veloce e scorrevole dove non si contano i salti, tutti fattibili e studiati alla perfezione.