Canale del Triangolo del Giovo – Lago Santo (03/04/11)

Nonostante il caldo straordinario per il mese di Aprile lo scialpinismo non può certo fermarsi. Aggiungiamoci poi che è tutta la settimana che ho in mente di fare un canale del Giovo, non posso assolutamente rinunciare! Mi dovrò rassegnare, sveglia alle 5.30 e via, freschi come delle roselline di campo, destinazione Lago Santo. Altro che fresco, mi alzo a stento, sono messo da panico, la giornatina al monte Stino mi ha stroncato. Stringo i denti, non starò certamente davanti alla televisione a vedere i “mini poni”, la vita del freerider è pura sofferenza.
Siamo in un bel gruppetto: io, Dave il Top, Stefano, Spalla con Roccia e la new entry Albi. Mi sento decisamente tranquillo oggi: infatti tra Stefano che conosce l’appennino come le sue tasche e Albi appena diventato guida alpina, non possiamo che essere in una botte de Feroooo!

Per le 8 siamo tutti pronti al Lago Santo, manca solo Spalla che ci raggiungerà più tardi al termine della prima discesa. Per fortuna la neve non manca e possiamo tranquillamente partire con gli sci ai piedi. Arriviamo al Lago Santo e decidiamo per la più comoda e graduale salita dal vallone delle Fontanacce.

La temperatura è già incredibilmente alta e nei tratti esposti al sole la neve comincia  un pò a mollarsi. Siamo leggermente scettici sulla fattibilità dei canali, infatti prendendo il sole dal primo mattino sono sicuramente più a rischio. Non ci preoccupiamo, Stefano ci rassicura: al massimo scenderemo per la più tranquilla discesa della “Borra dei Porci”. Percorriamo il bellissimo anfiteatro del Giovo; ogni volta che ci vengo mi emoziono: sembra di essere fuori dal mondo, ti circondano solo le montagne, per un attimo ti liberi della vita reale e ti senti in pace.

Chiusa la parentesi “poetica” torniamo alla gita. Per l’ultimo tratto della salita, poco prima di raggiungere la cresta, montiamo i coltelli. Qui la neve è ancora bella dura, ottimo, ci rassicura per l’imminente discesa. Stefano mi spiega che la vera vetta del Giovo non coincide con la posizione della croce, ma si trova spostata verso ovest, la cima più alta, ma decisamente meno spettacolare. Il panorama è come sempre incredibile, il Cimone è a due passi, un pò spelacchiato a dir la verità! Ho paura che la sud del Cimone non sia più fattibile… peccato, quest’anno non sono riuscito a farla neanche una volta!

Facciamo un piccolo tratto di crinale con gli sci in spalla e raggiungiamo l’imbocco al primo canale del triangolo. Purtroppo la neve è bella papposa, come previsto l’esposizione al sole non ci ha aiutato. Stefano è un pò indeciso, per circa 5 millisecondi, poi parte senza indugi. La sua anima da garista ha il sopravvento, chi si ferma è perduto! Ci lanciamo tutti nel canalino, sembra di surfare, la neve scorre sotto di noi, un torrentello in miniatura. L’emozione è tanta, il lago Baccio sembra lontano un miglio. Tra un saltello e l’altro, trascinati un pò dalla corrente della neve, raggiungiamo l’uscita.

Sono euforico, mi chiedo come dev’essere con una bella neve trasformata? mmm… non vedo l’ora di rifarlo! Ci ricompattiamo nel vallone del Lago Baccio, breve sosta per mangiare qualcosa, ma Spalla che fine ha fatto? Ovviamente i cellulari non prendono, non importa, tanto dopo pochi minuti lo vediamo sbucare con Roccia al seguito. Una volta raggiunti ci racconta di essere sceso dal Rondinaio: la neve è ancora bella duretta! Un’ottima notizia… la nostra prossima meta è decisa!

Ripelliamo e via, la giornata è ancora lunga. In breve, per modo di dire, arriviamo sulla vetta del Rondinaio. A parte la fatica stiamo da Dio, un bel caldino, nessun spaccaballe e un panorama da copertina… rimpiangiamo di non essere in qualche centro commerciale.


Intanto Albi approfitta della sosta per studiare la cartina, ma che guida professionale che è? Ci prepariamo per la discesa, la neve è perfettaaaaaa, trasformata al punto giusto. Disegnano linee perfette, o quasi, ma quanto è bello lo scialpinismo? Come dice Stefano: uno sport meraviglioso nell’ambiente più bello dello mondo!

Manteniamo la destra del vallone, l’idea iniziale era quella di salire sul Rondinaio Lombardo. Piccola digressione… il nostro cicerone Stefano ci chiede se conosciamo l’origine del termine “Lombardo”; alla nostra ovvia risposta negativa ci spiega che deriva dalla  considerazione che avevano tutti i Toscani per i popoli al di là degli appennini, definiti tutti come “lombardi”. Sarà vero? maaaaa! Facciamo finta di crederci. Visto la condizione della neve però preferiamo ritornare sulla cresta tra il Rondinaio e il Giovo. Intanto Dave comincia a mostrare i primi segni di cedimento, evidentemente la partita a calcio del giorno prima ha fiaccato anche un TOP come lui. Il nostro eroe però non demorde e ci raggiunge per l’ultima discesa.

Il pendio è immacolato, con la pendenza giusta. Ho paura che ci si divertirà parecchio… semplicemente da sbavo infatti! Ahhhhh ancoraaa! però le gambe sono completamente fuori uso. Mi devo accontentare per oggi. Altrimenti dovranno recuperarmi in barella a fine giornata.

Raggiungiamo il rifugio Vittoria, la voglia di birra non ci fa più ragionare. Entriamo, le Moretti non si contano, prendo un bel piattone di tortelli coi funghi, bisteccona e dolce… non mi faccio mancare niente! Arriva anche Tex, il mitico gestore del Vittoria, con vin Brulè e grappa alla liquirizia! La perfetta conclusione di una giornata memorabile.

Giornate come queste ti mettono in pace col mondo… purtroppo mi spetta una settimana intera di lavoro, ma sicuramente l’affronterò con il sorriso stampato in faccia.

Ciao Grazie!

Anny

Qui le altre foto

2 risposte a "Canale del Triangolo del Giovo – Lago Santo (03/04/11)"

  1. Anonimo ha detto:

    ora puoi smettere di fare il chimico e darti alla pubblicazione di post da pro, hai la tecnologia per farlo
    comunque giornata che mi ha spaccato le gambe ma stupenda!!

    dave

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