Parafrasando il grande Guzzanti… . ma cosa li spingeva a fare questa cosa dei cavalieri, che c’era qualcuno che spingeva pure a lloro???? SPPPINGITORI DI SPPINGITORI DI CAVALIERI.
La risposta è semplice,infatti dietro agli spingitori di Cavaglieri c’era il satanico Ruttok!
A parte gli scherzi il mitiko Ruttok ha tirato fuori dal cilindro un bellissimo giro di ciclo-alpinismo nell’appennino parmense, più precisamente nel parco dei cento laghi.
Di spingimento sicuramente ne abbiamo fatto, ma questo non ha certo reso meno bella la nostra avventura, anzi ha contribuito nel renderla indimenticabile e avventurosa.
La meta proposta della sua mente diabolica è il Monte Marmagna, cima classica dell’escursionismo della zona. Sicuramente di gran ciclisti non ne hanno visti molti però, ne è prova il fatto che praticamente tutte le persone incontrate ci hanno fermato per chiederci: ma che bravi, ma non scenderete mica con la bici? chissà che fatica? complimenti! possiamo guardarvi? Ci siamo sentiti come tanti alieni pionieri della MTB.
Si parte da Bosco di Corniglio… siamo io, Sergione, Ruttok, Avofabio e un loro amico di cui mi sfugge il nome al momento… che sbronzo che sono!
Partiamo subito alla grande con Avofabio che cerca di auto-eliminarsi facendo esplodere la sua gomma.
Una volta riparata partiamo. La giornata inizia in relax su belle carraie e sentieri pedalabili, ma Ruttok ci riporta subito alla dura realtà! “Godetevela adesso perchè dopo si comincia a spingere”.
Benissimo, siamo pronti al peggio e carichi a mille. Inizia così un sentiero, chiamato di Maria Luigia, immerso nel bosco con fondo abbastanza liscio, ma pendenze stratosferiche che ci mette a dura prova.
Ormai bolliti il sentiero si incattivisce ulteriormente costringendoci a prendere le bici in spalla. Da qui in avanti le ruote toccheranno ben poco il terreno.
Arrivati al famoso Lago Santo Parmense ci fermiamo per una doverosa sosta al rifugio per recuperare sali preziosi. Qui il panorama è stupendo, peccato solo per la foschia e le nuvole basse che ci accompagneranno per tutta la giornata.Ok, adesso comincia la parte mortale del giro, bici in spalla si parte alla conquista del monte Marmagna.
Il sentiero in salita è alquanto impervio, tanto che ci siamo anche chiesti se fosse possibile farlo in discesa. Intanto zavorrati come dei muli siamo oggetto dell’attenzione dei vari escursionisti che ci prendono per pazzi eccentrici. Arrivati in vetta le nuvole, alternandosi col sole, creano uno spettacolo affascinante sul crinale.
Ci prepariamo così alla discesa bardandoci a dovere e via, ripercorriamo la salita fatta in precedenza fino al Lago Santo. A parte qualche passaggio improponibile, riusciamo a fare in sella tutta la discesa giocando però numerosi jolly per rimanere in vita. L’adrenalina scorre a manetta caricandoci dopo ogni tratto assassino superato in maniera incolume. Incredibile che non ci siano stati dei cappottamenti o voli non previsti.
Tornati al rifugio ci concediamo una più che meritata mangiata. Intanto inizia a piovere, ma coi piedi sotto la tavola la nostra preoccupazione è minima. Carburati come si deve dal vinello bevuto ci prepariamo per la discesa finale e magia… torna il sole! Direi perfetto!
Durante un trasferimento purtroppo metto male un piede prendendo una storta lieve alla caviglia. Sicuramente il vino non ha migliorato i miei riflessi e la coordinazione. Questo piccolo inconveniente per fortuna non mi impedirà di completare il giro.
Affrontiamo così anche quest’ultima discesa, completamente l’opposto del precedente, il sentiero è molto scorrevole e divertente. Peccato solo per la presenza di numerosi rami sparsi sul sentiero che spezzano un pò il ritmo. Arrivati a Bosco birra conclusiva per completare la sbronza iniziata al Lago Santo e via si torna a casa!!!
Grazie a tutti i partecipanti per la compagnia e al buon Ruttok per l’indimenticabile scarpinata… Grande MFTT!